FREE FALL JAZZ

Orrin Evans è di casa allo Smoke, uno dei jazz club più vivi e frequentati di New York. Non poteva che essere lui, quindi, uno dei primi musicisti ad incidere per la neonata Smoke Sessions, una nuova casa discografica collegata al locale. Per l’occasione, un quintetto nuovo di zecca: era infatti da ‘Easy Now’ del 2005 che il pianista si era dedicato al trio e, più recentemente, all’orchestra. Chiamando a raccolta vere e proprio stelle contemporanee come Sean Jones (tromba), JD Allen (tenore), Luques Curtis (contrabbasso) e Bill Stewart (batteria), Evans dedica ‘Liberation Blues’ all’amico contrabbassista Dwayne Burno, scomparso poche settimane prima per una malattia ai reni. Ed infatti ‘Liberation Blues’ è pure il titolo della suite omonima – cinque brani, due dei quali originali di Burno, ‘Devil Eyes’ e ‘Juanita’. La prima delle due, pur avendo un tema orecchiabile e un andamento spedito, instaura il clima cupo che caratterizza in varia forma l’intera suite, secondo un arco di tensione e rilascio che culmina nel brano omonimo, un originale blues dalle sorprendenti irregolarità ritmiche, che recupera e rielabora frammenti di tutti i temi dei movimenti precedenti. Arriva dopo ‘A Free Man?’, l’episodio più ombroso, in cui Evans legge una poesia sulla libertà, dalle catene come dalla malattia, con un magistrale effetto liberatorio. La restante metà del disco non è certo inferiore. Ci sono originali come ‘Simply Green’ e ‘Meant To Shine’ che dimostrano la grande coesione del gruppo, coi superbi fiati in continuo dialogo col pianoforte, ben supportati da un tandem ritmico in costante movimento e attentissimo a dare sempre il giusto contributo timbrico e dinamico. ‘Mumbo Jumbo’, di Paul Motian, è un pezzo più astratto dove la linea di basso è quasi una potente composizione a sè e permette al resto del gruppo di suonare libero senza partire per una serie di tangenti scoordinate. Ci sono pure versioni freschissime di ‘The Theme’ e ‘How High The Moon’.

Orrin Evans guida il suo gruppo entrando e uscendo come una sinusoide dalle maglie dell’aspettativa. Pochi come lui sembrano in grado di riepilogare la storia di questa musica con tanta consapevolezza e, allo stesso tempo, capacità di aggiungere capitoli nuovi al libro.
(Negrodeath)

Comments are closed.