FREE FALL JAZZ

Si è svolta nella mattinata di sabato 13 dicembre al Teatro Donizetti di Bergamo, alla presenza del direttore artistico Enrico Rava, dell’assessore alla cultura del Comune di Bergamo e dell’addetto stampa Roberto Valentino, la conferenza stampa di presentazione della trentasettesima edizione della manifestazione jazzistica bergamasca, che si articolerà nella settimana che va dal 15 al 22 Marzo e che è da ritenersi ormai una tra le più longeve nel panorama concertistico nazionale. La direzione artistica di Enrico Rava, giunta al quarto anno consecutivo, si caratterizza opportunamente per una progettualità multitematica, non legata cioè esclusivamente all’aspetto concertistico, ma anche a quello culturale, presentando alcune intelligenti iniziative formative e cinematografiche legate al jazz, che sviluppano alcuni temi intorno alla musica, con la collaborazione di consolidate entità locali dedite da anni ad attività didattiche e divulgative in ambito di musica e cinema. Non a caso a preambolo e a latere dei concerti che inizieranno a partire da giovedì 19 marzo, è stata programmata la proiezione di alcuni noti film legati al jazz, come Mo’ Better Blues di Spike Lee e Kansas City di Robert Altman, oltre a We Insist e Appunti per un film sul Jazz di Gianni D’Amico, in aggiunta agli ormai tradizionali incontri con gli allievi delle scuole di primo e secondo grado di città e provincia, col fine lodevole di avvicinare i giovanissimi al jazz.

Rimanendo invece alle proposte in cartellone, la programmazione risulta ad un primo sguardo, pur tra luci ed ombre, interessante e sufficientemente variegata, compatibilmente con il limitato numero di concerti presentabili nello spazio di una settimana, e considerato al tempo stesso il fine manifestato dalla direzione artistica di voler dare una rappresentazione delle novità presenti sulla scena jazzistica nazionale ed internazionale. Per quanto personalmente preferisca da tempo il Rava direttore artistico al trombettista, stando ai nomi proposti, l’obiettivo dichiarato in questa edizione parrebbe centrato solo parzialmente, poiché appare comunque evidente che si è dovuto operare un comprensibile compromesso tra esigenze diverse, in parte contraddittorie. La presenza della star vocale americana Dianne Reeves ha infatti più un evidente compito di traino, di “nome di richiamo”, e proposte abbastanza risapute come quella del duo Trovesi-Coscia,  (previsto giovedì 19, insieme al trio di Stefano Battaglia al Teatro Sociale in Città Alta), tendono più ad assecondare una forma di provincialismo collegabile al nome di un rinomato jazzista bergamasco, che a stimolare l’apparato uditivo degli intenditori, mentre l’inflazionato nome di Fresu, ossia del precedente direttore artistico della manifestazione, presentato nell’occasione con la ricostituzione di un progetto attivo negli anni ’90, non pare brillare in prima istanza per fantasia. Forse la rappresentazione del decantato alto livello del panorama jazzistico nazionale meritava una ricerca più specifica verso qualche interessante novità, ma contiamo di essere comunque smentiti dai fatti. In compenso, le altre proposte sembrano oggettivamente varie e stimolanti. Il Jeff Ballard Fairgrounds, che farà da apertura al concerto della Reeves di venerdi’ 20, si presenta come il più interessante dei due, avendo anche tra le sue fila importanti musicisti come il pianista Kevin Hays e una delle nuove star della chitarra di origine africana, Lionel Loueke. La giornata di sabato contiene forse la parte più ricca del programma, col concerto pomeridiano del trio di Vijay Iyer all’Auditorium di Piazza della Libertà e in serata una bilanciata coppia di proposte del tutto diverse tra loro: il Mike Formanek Quintet, che nel rapporto dinamico tra scrittura e improvvisazione sfrutterà il contributo di Tim Berne al sax contralto e Dan Weiss alla batteria e, a seguire, giusto spazio sarà dato ad un rappresentante della Black Music, con la proposta tra jazz e funk della formazione del trombonista Fred Wesley, storico collaboratore di James Brown e della sua JB’s Band, di cui è stato anche arrangiatore e direttore musicale. Completano il quadro i concerti clou della domenica, con il quartetto del sassofonista Mike Turner, che prevede Ambrose Akinmusire alla tromba (anche se Rava avrebbe voluto Avishai Cohen, già impegnato per quella data) e il progetto Palatino con il già citato Fresu, Aldo Romano, Glenn Ferris e il francese Michel Benita al contrabbasso.

Informazioni e prevendite: biglietteria del Teatro Donizetti 035 4160601/02/03

Sito internet: www.teatrodonizetti.it

Comments are closed.