FREE FALL JAZZ

Di tutte i significati della parola “mole”, mi piace pensare alla salsa speziata che, nella cucina messicana, accompagna numerosi piatti. Suppongo che ad essa facciano riferimento i Mole, duo messicano formato dal pianista Mark Aanderud e dal batterista Hernan Hecht. Al contrabbasso troviamo invece il nippo-americano Stomu Takeishi, già con Henry Threadgill, Don Cherry, Butch Morris, Wynton Marsalis, Paul Motian e altri ancora. ‘RGB’ è un accigliato disco di piano trio con temi orecchiabili e distesi di stampo pop, atmosfere malinconiche, un discreto tiro ritmico, e la sensazione via via più concreta di aver ascoltato sempre lo stesso pezzo, ma a velocità diverse. Suona familiare? Si tratta di quell’approdo funesto del jarrettismo già praticato in lungo e in largo da due delle formazioni più ingiustamente celebrate nell’ultimo quindicennio, Bad Plus ed Esbjorn Svensson Trio. Stesso eclettismo un po’ vacuo, stesso gusto per quel clima da contemplazione di una giornata uggiosa dalla finestra della propria cameretta, stessa tendenza alla ruminazione melodica su ritmi ora più rock, ora più trip-hop, ora vagamente funk, stesso lirismo a piacere. Stessa noia, in poche parole.

‘RGB’ è la quintessenza contemporanea del jazz tutto plìn plìn, accordi minori, introspezione ed omeopatiche dosi di elettronica. Piacerà a chi ritiene indispensabili i Bad Plus e E.S.T. succitati. Gli altri possono astenersi benissimo.
(Negrodeath)

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