FREE FALL JAZZ

Domenico Caliri, chitarrista, si era distinto anni fa alla corte di Enrico Rava periodo ‘Electric Rava’, per poi proseguire verso altri percorsi musicali, anche estranei al jazz. Il nuovo album ‘Camera Lirica’ segna l’inizio di una nuova fase, e allo stesso tempo un riepilogo del passato: si tratta infatti di un lavoro che lo vede solo in veste di compositore e arrangiatore per una formazione inedita di tredici elementi. ‘Camera Lirica’ è pure un modo per ritornare su vecchie composizioni, scritte negli anni ’90 ma mai registrate, e fissarle su disco in una nuova versione aggiornata.I tredici musicisti sono stati scelti con cura fra le più interessanti nuove leve del jazz italiano contemporaneo, fra cui le nostre vecchie conoscenze Piero Bittolo Bon (sax) e Pasquale Mirra (vibrafono), Alfonso Santimone (piano), Francesco Guerri (violoncello), oltre al chitarrista Fabio Costantini e ad una nutrita sezione di fiati con tanto di flauto, tuba e clarone. Il suono del gruppo è potente e spiccano subito, appunto, i fiati impegnati in una intricata scrittura che, nei momenti d’insieme, nei contrappunti e nei botta e risposta fra sezioni tesse una regnatela di rimandi tutt’altro che scontati: Frank Zappa (in particolare quello di ‘The Grand Wazoo’ e ‘One Size Fits All’), il George Russell della ‘Electric Sonata’, il modernismo americano di Ives e Copeland e quello russo di Stravinskij, le roboanti orchestrazioni di Carla Bley. Ma niente paura, l’album non suona né tronfio, né noioso, né pedante, anzi, scorre trascinato da un’energia gioiosa, con repentini cambi di ritmo e improvvisi “rompete le righe” che danno un sapore comico e divertito alla musica. Quattro brani sono uniti in una bella suite, ‘Baccanale’, forse l’apice del disco.

‘Camera Lirica’ è jazz fino ad un certo punto, complice anche una potente sezione ritmica dal taglio secco e più vicina al rock, ma all’appassionato può certamente interessare.
(Negrodeath)

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