FREE FALL JAZZ

Lady GaGa: preferiamo ricordarti così!

Lady Gaga e Tony Bennett, a quanto pare, vogliono fare un tour estivo in Europa. Sui palchi più prestigiosi d’Europa, nello specifico.  Nei quindici festival più importanti d’Europa, per spaccare il capello in quattro. Lo hanno detto ad una conferenza stampa a Bruxelles.  State tranquilli che, se non si fa avanti prima un altro promoter per una data milanese, la direzione di Umbria Jazz sarà ben felice di sacrificare ogni musicista jazz di questo mondo per avere il budget a portata di mano. Nota personale: se devo vedere Lady Gaga, preferisco nettamente i suoi concerti regolari con coreografie spettacolari, ballerine seminude e compagnia festante, non certo questo deludente tentativo di raccattare quarti di nobiltà per interposta persona.



Visto che spettacolo, qui sopra? Lady Gaga merita di meglio, merita la sua dimensione spettacolare in cui rende al 100%. L’appassionato di jazz magari ambirebbe ad un grande festival di jazz, che di cachet complessivo costa molto meno di milady e Tony – probabile che Wayne Shorter, per dire un top della gamma, prenda meno del catering della tipica pop star riciclata in jazz. Già, sono tante ormai. Con un po’ di sforzo, i promoter potrebbero fare Italia Jazz e chiamare tutti quelli che, negli anni, si sono cimentati nell’impresa: Gino Paoli, Joe Jackson, Brian Ferry, Annie Lennox, David Bowie (con la povera Maria Schneider ad accompagnarlo in un solo pezzo), Sting, Paul McCartney, Rod Stewart, ovviamente Lady Gaga con Tony Bennett, e perché no, il sempre appropriato Renzo Arbore. Wayne Shorter potrebbe dirigere il catering, Wynton Marsalis la security, Herbie Hancock le pubbliche relazioni, tutti contenti, il festival jazz italiano più affollato di tutti i tempi! La gente, a dir poco entusiasta, ne parlerebbe in tutti i vernissage e gli aperitivi dei successivi cinque anni! Bello, no? Successone assicurato! Organizzatori, promoter, ricordate dove l’avete letto, e se lo fate davvero allungatemi una percentuale che mi devo comprare un sacco di dischi. Di jazz.
(Negrodeath)

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