FREE FALL JAZZ

Archive for " ottobre, 2015 "

Con ‘Reminiscent’ Dayna Stephens rivede un’idea un tempo molto popolare, quella della “tenor battle”. Su questo tipo di registrazioni si dovrebbero dipanare un bel po’ di quei luoghi comuni che le riducono a blowin’ session tutte tecnica e zero contenuti. In realtà le tenor battle funzionano bene quando i musicisti sono ben assortiti e complementari, capaci cioè di completarsi a vicenda nel suono e nel fraseggio, creando così una tensione positiva. E’ ciò che succede in questo lavoro d’ampio respiro, in cui Stephens e il bravissimo coetaneo Walter Smith III collaborano per esaltare l’atmosfera, i colori, le implicazioni melodiche dei temi, originali e non, assieme ad una sezione ritmica deluxe composta da Aaron Parks (piano), Mike Moreno (chitarra), Harish Raghavan (basso) e Rodney Green (batteria).  (Continua a leggere)

In un periodo nel quale stenta a proporsi sulla scena contemporanea abbondanza di figure carismatiche, perlomeno se paragonata a quella dei jazzisti delle generazioni precedenti, ho scelto di riproporre questo disco omonimo di Michael Brecker, il suo primo da leader, inciso alla matura età di 38 anni, per omaggiare e non dimenticare un grande tenorsassofonista, scomparso peraltro prematuramente da soli otto anni, tra i più influenti e significativi del post-coltranismo. Eppure Brecker non ha mai goduto di buonissima stampa da parte della nostra critica specializzata, da sempre alla ricerca smaniosa del musicista innovatore sul piano formale e strutturale (per quel che mi riguarda il preambolo formale applicato come criterio generale di valutazione in ambito jazzistico, continuo a trovarlo discutibile, se non in diversi casi persino fuorviante) e poco attenta all’aspetto della forza espressiva, che è da sempre invece la peculiare caratteristica di quella musica improvvisata che da ormai oltre un secolo di nome fa “Jazz”. (Continua a leggere)

Il nuovo album della splendida orchestra di Arturo O’Farrill, ‘Cuba: The Conversation Continues’ è uscito da poco e fra poco lo tratteremo (si spera). Intanto il pianista, compositore e leader della Afro Latin Jazz Orchestra lo ha presentato a Christian McBride nel corso della trasmissione Jazz Night In America, con musica ed interviste. Il risultato è tutto da vedere e sentire!


Ormai prossimo ai 40 anni e quindi alla piena maturità umana ed artistica, Jeremy Pelt è da tempo considerabile uno dei trombettisti di punta nel mondo del jazz, per quanto la scena attuale non sia certo priva di giovani rampanti, afro-americani e non, che possono tranquillamente competere con lui: da Ambrose Akinmusire a Christian Scott, da Sean Jones a Marquis Hill, da Etienne Charles a Jason Palmer, da Avishai Cohen a Adam O’Farrill, da Keyon Harrold a Maurice Brown, tutti nomi di talento, per lo più poco frequentati nel nostro paese perché vengono mediamente trascurati dai cartelloni festivalieri nazionali, occupati usualmente da nomi sin troppo inflazionati quanto musicalmente esausti. Nativo del Sud della California e diplomatosi al Berklee College of Music di Boston, egli è in realtà da tempo in pianta stabile a New York City, luogo imprescindibile per qualsiasi musicista voglia affermarsi professionalmente negli States. (Continua a leggere)

Avevamo già parlato di ‘Shift’, terzo album del sassofonista Logan Richardson in uscita questo mese in Giappone e il prossimo febbraio nel resto del mondo. Ricordiamo che della partita saranno Jason Moran (piano), Pat Metheny (chitarra, per la prima volta da sideman dopo secoli), Harish Raghavan (basso) e Nasheet Waits (batteria). (Continua a leggere)

Un’edizione ‘trasgressiva’ la diciottesima del Padova Jazz Festival, in scena dal 9 al 15 novembre con un programma che ospita anche big della più consolidata tradizione jazzistica (come Kurt Elling), ma che punta forte soprattutto su una serie di artisti di graffiante e carismatica originalità, dai Bad Plus al Groove Lab di Ameen Saleem. (Continua a leggere)

Jacques Schwarz-Bart è un bravissimo sassofonista di Guadalupe, fedele accompagnatore del grande Etienne Charles ma pure titolare di una carriera da leader che ha già fruttato cinque album. Come Charles, pure Schwarz-Bart si è trasferito a New York dai Caraibi, ed entrambi fanno parte di quella nuova ed entusiasmante generazione latinoamericana che salda e attualizza il sempiterno legame fra jazz e musiche del centro-sud America. Il bel concerto di oggi è stato registrato al Jazzahead! Festival di Brema.


L’amatissimo jazzista Miles Davis è considerato uno dei musicisti più influenti del ventesimo secolo. Assieme suoi vari gruppi, è stato alla guida di molti dei più importanti sviluppi nella musica jazz. Nel 2006 Davis è entrato nella Rock’n'Roll Hall Of Fame, riconosciuto come “una delle figure chiave della storia del jazz”. Dopo la scomparsa, avvenuta il 28 settembre 1991, la sua famiglia ha fatto in modo di tenerne in vita il nome e l’opera musicale. (Continua a leggere)

‘The Evolution Of Oneself’ segna, per Orrin Evans, il traguardo dei vent’anni di indefessa attività, nonché un sunto di tutto ciò che ha contribuito alla sua evoluzione di artista e uomo. Oltre alla musica, si parla della famiglia: a partire dalla moglie Dawn, che recita il testo di ‘All The Things You Are’ nella seconda versione del brano (una prima inaugura l’album e una terza, cantata da JD Walter, lo chiude), passando per i figli Miles (cui è dedicata ‘For Miles’) e Matthew, autore dei tre diversi remix hip-hop di ‘Genesis’. Questi suddividono idealmente il disco in tre capitoli, affrontati assieme ai formidabili Christian McBride e Karriem Riggins. (Continua a leggere)

Non ascoltavo dal vivo Dave Douglas dal 2006, quando suonò a Milano ad Aperitivo in Concerto con Donny Mc Caslin al tenore e mercoledì sera ho potuto risentirlo al Teatro Donizetti di Bergamo, nell’esibizione del suo ottimo e roccioso odierno quintetto composto da musicisti del valore di Matt Mitchell al piano, Jon Irabagon al sax tenore, l’eccellente Linda Oh al contrabbasso e lo stupefacente Rudy Royston alla batteria, in un concerto previsto all’interno del vasto programma di “Bergamo Scienza”, edizione 2015. (Continua a leggere)

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