FREE FALL JAZZ

Archive for " luglio, 2013 "

JAZZIT FEST
LA PIÙ GRANDE FESTA DI SEMPRE DEL JAZZ ITALIANO
4 giorni, 104 concerti, 450 musicisti coinvolti
ma anche conferenze, workshop, expo del jazz italiano ed esposizioni d’arte e fotografiche
Dal 5 all’8 settembre 2013, in provincia di Terni, nel borgo medievale umbro di Collescipoli, andrà in scena la prima edizione del JAZZIT FEST, evento promosso e prodotto dalla rivista
specializzata JAZZIT senza fare ricorso ai finanziamenti pubblici.

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Fa caldo. Fa molto caldo. Di più: mentre scrivo queste righe mi sembra di vivere in un loop continuo i primi 5 minuti di ‘Weekend Con Il Morto’, con Andrew McCarthy e quell’altro che letteralmente si squagliano sotto i colpi di un’estate newyorkese con tassi di umidità da strozzinaggio. Il ventilatore alle mie spalle soffia ormai aria calda, e il mio unico desiderio sarebbe accendere la TV sulle previsioni del tempo e sperare che annuncino l’imminente arrivo del diluvio universale. O anche solo di una grandinata a pallettoni.

Il tutto ci porta indirettamente alla storia che stiamo per raccontare. (Continua a leggere)

Tra le note di copertina, uno stralcio di recensione dell’epoca dipinge i Bass Tone Trap come “la Art Ensemble Of Chicago che suona canzoni pop scritte da Ornette Coleman”, definizione che strappa un sorriso e di sicuro incuriosisce. Piccola mosca bianca all’interno del panorama inglese, il sestetto sheffieldiano nasceva dalle ceneri degli ostici De Tian, autori di un unico EP (‘Two Spires Split’) dalle forti tendenze avanguardistiche. Concluso quel progetto, Paul Shaft (contrabbasso) e Martin Archer (polistrumentista) restarono uniti, coltivando l’intenzione di virare verso sonorità più immediate: è la genesi di una storia tanto breve quanto intensa.

‘Trapping’ viene registrato nel 1983 ed è particolare sin dalla formazione, che schiera in campo due chitarre, la sezione ritmica e due sax (uno ad opera del funambolo Derek Saw, che si cimenta anche coi clarinetti, e uno ad opera di Archer stesso, che si dedica pure ad organo e violino). La musica è una miscela di jazz, rock e funk altrettanto anomala, specie perché di albionico, pur lasciando trasparire un certo amore di fondo per i Soft Machine, ha davvero ben poco, preferendo semmai guardare oltreoceano. (Continua a leggere)

Esce questa settimana ‘Creole Soul’, il quarto disco dello strepitoso trombettista di Trinidad Etienne Charles. Ovviamente ci occuperemo approfonditamente di questo lavoro con recensione e, forse, intervista. Nel frattempo, vi offriamo due succosi antipasti: il primo è il clip del ‘making of’, il secondo è l’album intero in streaming dal sito del New York Times!


 

Lo Smalls Jazz Club è uno dei più rinomati club newyorkesi dedicati alla nostra amata musica dei salumi e dei prosecchi. Una delle caratteristiche che lo rendono ben noto e amato pure a qualche chilometro di distanza, tipo qui da queste parti, è la bellissima usanza di registrare e pubblicare su cd alcuni concerti, regolarmente in alta qualità. (Continua a leggere)

Fra un related e l’altro è saltato fuori questo magnifico concerto di Ben Webster, assieme al trio di Oscar Peterson. Dal momento che, negli ultimi anni della sua vita, Big Ben viveva ad Amsterdam, è lecito immaginare che l’esibizione sia stata filmata da una tv olandese. Pronti? Via!

 Parte 1:

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I dottori ancora non si fidano a lasciarmi andare. Dicono che quello che ho scritto sul Festival finora è un buon passo avanti, ma non basta. Dicono che devo sputare il rospo bello intero… come una lavanda gastrica… dicono che è meglio se scrivo ancora. Dicono…

5 Luglio, Milano. Mi alzai prestissimo quella mattina. I postumi di una serata in birreria fecero rimbombare il trillare molesto della sveglia dentro la cassa cranica come se un neurone, ormai solitario e sconsolato, avesse suonato un gong gigante. Era l’alba… bisognava partire presto, evitare orari di punta e quindi il traffico e ingorghi vari; insomma, una partenza intelligente… Dopo due ore di coda sull’A1 mi sentii molto stupido.

Il mitico pandino, scalò il passo del Gran San Bernardo in gran scioltezza. Su su su e poi giù giù giù, diretti verso il Montreux Jazz Festival. (Continua a leggere)

12° e ultima serata organizzata dall’Associazione JAZZ@MILANO alle
Officine Creative Ansaldo, Spazio Palco, via Tortona 54, Milano.
INGRESSO LIBERO

Ultimo appuntamento per gli appassionati di Jazz, Latin e Fusion, ultima delle 12 occasioni di incontro tra pubblico e musicisti realizzate dal gennaio di quest’anno, la serata comporterà performance live ad oltranza, fino a quando ci saranno musicisti con la voglia e la forza di suonare.

Il programma della serata alternerà momenti di jam estemporanee tra i musicisti presenti sul posto (con un software innovativo) e brani di gruppi strutturati. A disposizione dei musicisti per la jam session ci sarà un palco attrezzato con pianoforte, batteria, amplificatori per basso e chitarra, microfoni per i fiati, banco di regia e tecnico del suono. (Continua a leggere)

Marcus Roberts aveva pubblicato la suite ‘Deep In The Shed’ già nel 1990, nel disco omonimo per Sony. Riprenderla dal vivo per una serie di concerti al Lincoln Center nel 2008 gli ha dato l’idea di registrarla ancora in una nuova, e definitiva, versione ampliano l’organico originale da sei a nove musicisti. Del vecchio gruppo, oltre al leader, è presente il solo Wess Anderson al sax contralto e al sopranino; il nonetto viene poi completato da una serie di vecchie e nuove conoscenze come Jason Marsalis alla batteria, due allievi del pianista (il trombettista Alphonso Horne e il tenorista Ricardo Pascal) e veterani della JLCO come il superbo Marcus Printup alla tromba, Stephen Riley al tenore e Ron Westray al trombone. La nuova frontline con tre sassofoni, due trombe e un trombone fa pensare alle formazioni della New Orleans che fu, ed infatti ‘Deep In The Shed’ si abbevera a questa fonte in maniera evidente. (Continua a leggere)

Foto: Shari Carrie Addams

Com’è ormai prassi per i musicisti jazz italiani che non siano i soliti quattro o cinque grandi nomi, il concerto del trio di Lorenzo Capello si è svolto fra prosciutti e prosecchi, nella cornice (invero incantevole) offerta da La Bottega di Marina di Pietrasanta. (Continua a leggere)

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