FREE FALL JAZZ

Attualità's Articles

Se n’è andato ieri pure Arthur Blythe, grande e sottostimato sassofonista che molto probabilmente (ovvero, di sicuro) non ha ottenuto quanto meritava. (Continua a leggere)

Les liaisons dangereuses” è il titolo di un film franco-italiano (filone prurignoso-ma-sofisticato) del 1959, diretto da Roger Vadim e basato sul romanzo omonimo che, negli anni ’80, ispirò pure il film di Stephen Frears. (Continua a leggere)

Dopo ben trentadue anni, la rassegna musicale milanese Aperitivo In Concerto chiude i battenti. Ed è un vero peccato, perché si trattava di una delle più interessanti e intelligenti d’Italia. (Continua a leggere)

Se n’è andato nel sonno, in silenzio, pure Horace Parlan, grande e versatile pianista dall’impronta roots, ricordato dai più innanzitutto per i lavori con Charles Mingus, Rashaan Roland Kirk, Booker Ervin, Lockjaw Davis, Stanley Turrentine e Dexter Gordon, ma titolare pure di un’ottima discografia da leader. (Continua a leggere)

Con un annuncio a sorpresa, Christian Scott è pronto a tornare col suo nuovo album ‘Ruler Rebel’ il prossimo 31 marzo, probabilmente ancora su Ropeadope. L’album dovrebbe essere il primo di una trilogia, la ‘Centennial Trilogy’, che ha l’obiettivo di fotografare il presente e allo stesso tempo mettere in luce quanto poco sia cambiato da un passato che si sperava, appunto, passato cent’anni fa. (Continua a leggere)

Se ricordate, abbiamo parlato di Darryl Yokley in occasione della recensione del suo album di debutto e di una relativa intervista, un po’ di tempo fa. Darryl ci disse che aveva già scritto buona parte del secondo album, una specie di sinfonia jazz dove ogni pezzo è ispirato ad un quadro, ospiti Nasheet Waits ed un ensemble di fiati. Bene, oggi l’album è pronto. Si chiama ‘Pictures At An African Exhibition’ e Darryl chiede aiuto per le fasi di mastering, mixaggio, stampa etc. (Continua a leggere)

Il Carnevale si avvicina, anzi, è proprio dietro l’angolo. Etienne Charles, che non sembra il tipo da starsene con le mani in mano (a differenza di chi scrive, che non ha ancora avuto tempo di ascoltare per bene e recensire l’ultimo ‘San José Suite’), ha passato quattro mesi compiendo nuove ricerche etnomusicali sulle tradizioni di Trinidad mettendo a frutto una Guggenheim Fellowship For Music Composition. (Continua a leggere)

Storico, critico, scrittore, saggista, giornalista. Nat Hentoff ha attraversato, da testimone, tutta la storia del jazz dagli anni ’40 fino a ieri, quando è morto serenamente in casa all’età di 91 anni. Pluripremiato, e con merito, in vita, impegnato in cause progressiste e autore di mille e più note di copertina, articoli e libri, Hentoff non era un musicista, ma resta una figura che ha fatto parte della storia della musica, dal lato della critica e della divulgazione. Uno di quei nomi che si pensano eterni, e invece… Ciao Nat, buon proseguimento.

E’ ormai divenuta una tradizione la presentazione dello storico festival bergamasco alla vigilia delle feste natalizie, avvenuta giusto sabato scorso e che ha visto la presenza in sala di musicisti, associazioni culturali, critica e giornalismo di settore nazionale e provinciale in ascolto della direzione artistica, dell’assessore alla cultura del Comune di Bergamo, del responsabile del servizio gestione Teatri Comunali e del responsabile Ufficio Stampa. (Continua a leggere)

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